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Alluvione 2022, due mesi dopo: presentiamo agli amministratori della città, delle valli e ai cittadini un sistema organico di proposte necessarie e utili nel breve, medio e lungo termine

Grande successo e numerosi apprezzamenti da parte degli intervenuti, sia cittadini sia esponenti di realtà produttive, sia amministratori locali che delle valli, così come esponenti delle varie associazioni, che si sono spese e si stanno spendendo al servizio dei danneggiati, ha riscosso l’iniziativa, tenutasi mercoledì 16 novembre all’Auditorium San Rocco, avente come oggetto la presentazione di un sistema organico di proposte necessarie ed utili nel breve, medio e lungo periodo per mettere in sicurezza il territorio e per dare risposte concrete a cittadini ed imprese residenti in zone, ora diventate a rischio.

Prolungare il molo di levante è inutile e costoso

Marco Lion, membro del nostro Consiglio Direttivo, ha coordinato i diversi interventi nell’ottica di un ripensamento delle progettualità in essere, che, alla luce dei fatti occorsi, risultano a dir poco o affatto inutili e sicuramente dispendiose: prolungamento del molo di levante ad esempio, come confermato anche dagli autorevoli relatori.

Si è approfondito il ruolo di società, come il Consorzio di Bonifica, cui troppo è stato delegato, bypassando le strutture pubbliche, da diversi anni nella messa in sicurezza e nella pulizia dei corsi d’acqua.

Si deve intervenire a monte

Gli autorevoli esperti invitati, geologi (Pieramelio Baldelli e Marcello Principi) e docenti universitari (proff. Maurizio Brocchini e Francesco Ballio), che ringraziamo per la loro disponibilità, hanno iniziato con l’analisi tecnica, corredata di grafici, video ed immagini, di quanto accaduto nel pomeriggio del 16 settembre.

Sono state fatte comparazioni con gli ultimi eventi di piena del fiume Misa ed analisi delle proposte di messa in sicurezza presentate negli anni precedenti.

I geologi Principi e Dignani hanno presentato i possibili scenari di messa in sicurezza della zona fluviale.

Tutti i relatori concordano sulla necessità di interventi a monte.

A conclusione delle relazioni tecniche, l’Architetto Urbanista Antonio Minetti ha presentato, a nome di Diritti al Futuro, il piano di proposte necessarie ed utili partendo da quelle immediate fino ad arrivare a quelle di sistema, sottolineando la necessità di una interfaccia costante ed organica nello strumento Unioni dei Comuni Val Mivola, integrata a livello amministrativo con interlocuzioni costanti regionali e parlamentari, volta ad assicurare stanziamenti adeguati per la messa in sicurezza, il risarcimento dei danni e la ripartenza.

Nella seconda parte della conferenza è stata data la parola alle associazioni, partendo dalla Caritas che ha organizzato e gestito gli aiuti nella prima fase; Giovanni Bomprezzi ricorda come sia necessario continuare ancora, poiché la situazione di Casine e Pianello resta molto difficile. È stata presentata anche l’attività svolta dallo Spazio Autogestito Arvultura nella gestione degli aiuti e nella costituzione dei comitati degli alluvionati.

Andremo avanti con altre iniziative

L’ora tarda ci ha impedito di dare spazio a tanti cittadini che avrebbero voluto portare la loro testimonianza o far domande ai relatori. Rassicuriamo tutti che sarà nostra cura organizzare altre iniziative.

Cogliamo l’occasione di ringraziare quanti sono intervenuti e di scusarci se molti non sono riusciti ad accedere alla sala per evidenti misure di sicurezza, data l’attuale criticità connessa a scosse sismiche frequenti che necessitano di rigorose regole di evacuazione.

Siamo vicini a tutti coloro che hanno perso i loro cari, la loro casa ed i loro beni e si chiedono come e se ripartire qui, in questo territorio di nuovo ferito.

In questo articolo trovate le relazioni, gli interventi, le slide e i video trasmessi durante il convegno.

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