Questo antico borgo murato fa parte delle numerose frazioni di Senigallia nelle quali è residente la metà circa dell’intera popolazione. Nonostante ciò risulta che le attenzioni di tutte le Amministrazioni che si sono succedute negli ultimi 50 anni, hanno fortemente privilegiato gli investimenti nel centro storico e nella sua immediata periferia lungo la costa , senz’altro con validi motivi, ma qualcosa di più andava programmato anche per le frazioni dell’entroterra.
Oggi ci si meraviglia se viene fatto notare da turisti ospiti che non ci sono attrattive al di fuori della spiaggia e del centro storico che motivano magari un soggiorno più lungo . Penso che bisogna essere consapevoli che attrattive turistiche , ricchezze culturali ed enogastronomiche da valorizzare esistono anche nelle frazioni. In particolare il castello di Scapezzano rappresenta di gran lunga l’opera rinascimentale più imponente dopo la rocca Roveresca di tutto il territorio senigalliese: la sua origine risale al 1200 mentre la cinta fortificata dovrebbe essere stata edificata o comunque ristrutturata definitivamente fra la metà del 1400 e gli inizi del 1500 durante la dominazione di Sigismondo Malatesta quando il castello aveva fama di essere più sicuro e salubre per la sua posizione e per questo preferito anche da famiglie di rango di Jesi, Gubbio e più tardi anche dai Baviera di Senigallia. Sono convinto che il recupero e il restauro pubblico dei torrioni del castello e delle mura (a partire dal Cassero e dal Torrione Circolare che si prestano maggiormente ad essere fruiti e riutilizzati) possano dare un forte rilancio anche ad investimenti di privati nella ristrutturazione di case e locali che ben si prestano per scopi turistici , residenziali ed artigianali. Non sottovaluterei la possibilità di indagare anche il sottosuolo all’interno della cinta murata utilizzando il georadar al fine di riportare alla luce qualche tratto di camminamento sotterraneo tipico dei castelli mediovali anche essi richiamo d’interesse storico da valorizzare.