Capitolo 2: il turismo e la cultura

  1. Turismo
  2. Cultura

1. Turismo

Che cos’è il turismo a Senigallia

La “cultura” del turismo a Senigallia ha origini lontane e solide negli anni ha avuto fasi alterne, all’inizio del nuovo millennio ha segnato una rinnovata stagione di crescita turistica della nostra città stabilizzandosi su una presenza media annuale di circa un milione e trecentocinquantamila presenze e confermandosi quale prima destinazione turistica della regione Marche. Questi numeri ci fanno capire quanto il turismo condizioni l’economia della nostra città, il suo modello di sviluppo, l’articolazione dei suoi servizi, insomma come condizioni anche la vita quotidiana dei residenti, anche di quelli che non operano direttamente nel mondo dei servizi legati al turismo.

E’ in questa cornice che Senigallia dovrà operare su obiettivi ambiziosi per i prossimi decenni non dimenticando che le esigenze della clientela sono in continua evoluzione e che il comparto turistico/balneare è sempre più affollato di nuovi competitori.

Progetto “water front”

Una città turisticamente ambiziosa non può che non pensare ad un progetto ambizioso. Per il prossimo decennio la sfida sarà sulla qualità urbana e su quella dei servizi da offrire ai nostri ospiti. Definire e realizzare quindi un programma strategico di rigenerazione dei due lungomari con interventi complessi, anche radicali, che coinvolgano sia la parte pubblica che gli operatori del settore.

Il nuovo volto dei nostri lungomari dovrebbe incentrarsi inizialmente, come fatto anche simbolico, da dove ha preso avvio la nostra storia turistica: il tratto di via Marconi che collega l’area portuale con la Rotonda a Mare. E’ su questo tratto che dovrà essere ridisegnato il nuovo volto e i nuovi servizi “water front” con ampie aree pedonali, percorsi ciclabili, nuovi servizi commerciali e di somministrazione su aree all’aperto, presenza diffusa di aree giochi per i piccoli ospiti.

Con un’ottica di più lungo periodo la stessa tipologia di intervento prevista per via Marconi dovrà essere estesa anche su via D. Alighieri, inizialmente nel tratto compreso tra la Rotonda a Mare e via Abruzzi (attuale sede del ristorante Pesce Azzurro) per proseguire poi fino all’incrocio con via Dalmazia (Ponte Rosso).

A questa rigenerazione promossa dalla parte pubblica dovrà corrispondere anche una parallela profonda rigenerazione delle strutture alberghiere, il PRG vigente lo consente. Su questo tema il ruolo del comune dovrà essere quello di individuare, condividere e adottare ambiziose e innovative strategie di ammodernamento delle strutture alberghiere anche mediante sostituzione-accorpamenti e ridisegno di tratti del tessuto urbano dei lungomari. La rigenerazione dei due lungomari dovrà coinvolgere naturalmente anche le attività commerciali, quelle della ristorazione e dell’intrattenimento, gli stabilimenti balneari e le relative attività annesse e compatibili con le funzioni di servizio sugli arenili.

Valorizzazione turistica dell’area portuale

A dieci anni dall’ampliamento del porto che ha permesso alla nostra città di offrire un rinnovato ed efficiente approdo agli amanti del turismo nautico e migliori condizioni operative (compresa la nuova area vendita) agli operatori del settore pesca, sono mature le condizioni per implementare le funzioni commerciali previste dal Piano del Porto e per ripensare ad eventuali destinazioni d’uso diverse di alcune parti delle sue aree, tra cui le case antiche della  vecchia darsena e l’ex hotel La Vela.

Verrà quindi data pratica attuazione all’assegnazione in concessione delle tre aree ad indirizzo commerciale e di somministrazione previste dal Piano del Porto dedicando particolare attenzione alla qualità architettonica degli interventi che dovranno essere rigorosamente rispettosi dei canoni propri di un’area turistico/portuale. E’ in questo contesto che andranno valutate anche possibili e più congrue destinazioni d’uso degli attuali “bilancini” posti nella parte levante del porto.

Nell’ottica di una più accentuata funzione turistica del porto e considerate le profonde modifiche che sono intervenute durante l’ultimo decennio nel mondo delle costruzioni nautiche verranno altresì approfondite ed eventualmente adottate le modifiche necessarie per trasformare parte delle attuali aree urbanisticamente destinate ad insediamenti di attività produttive legate alla nautica (e mai utilizzate) in aree con diversa destinazione d’uso. Una delle possibili destinazioni potrebbe essere quella di una grande area destinata al divertimento ed agli spettacoli, destinazione oltretutto particolarmente rispondente alle funzioni tipiche di una città turistica.

Sotto l’aspetto gestionale dell’intera area portuale e dei relativi servizi, qualora non fosse più fattibile il percorso da anni intrapreso con la società Gestiport, si ritiene che per la strategicità dell’area sia indispensabile anche in futuro una puntuale presenza pubblica nella gestione dei servizi a supporto delle attività portuali e, quindi, si propone di valutare l’opportunità e la fattibilià di costituire una “azienda speciale” ad hoc, nei limiti e con le condizioni previste dall’art. 114 del Testo Unico degli Enti Locali.

Spiaggia, il bene più prezioso della città

In questa ultima stagione politico-amministrativa crediamo che sugli arenili sia stato raggiunto il punto di equilibrio più alto tra le diverse esigenze di tipo economico, turistico, ambientale giungendo ad una proposta di utilizzo differenziato della spiaggia dove servizi di balneazione e attrezzature all’avanguardia possono essere condivisi e vissuti insieme con la possibilità di godere e di utilizzare la spiaggia libera.

La scadenza più urgente ed immediata, coinvolgendo anche gli altri enti ed autorità coinvolti nella problematica, sarà quella di trovare soluzione allo svolgimento degli intrattenimenti e piccoli spettacoli in spiaggia.

Pari attenzione dovrà altresì essere riservata ai tratti di spiaggia a libera fruizione pubblica e, in particolare, a quei tratti di arenile a particolare valenza ambientale e paesaggistica (zona dunale). Per queste aree verranno proposte ed adottate delle linee guida per il loro utilizzo sia durante il periodo estivo che in quello invernale. escludendo nel brevissimo termine e con apposito atto amministrativo gli utilizzi incompatibili in particolare con la tutela della biodiversita’ litoranea.

Forte attenzione, infine, sarà riservata alle fasce deboli (portatori di handicap, anziani) per favorire il loro accesso sugli arenili e permettere loro il quanto più pieno utilizzo dei servizi di spiaggia.

Il simbolo turistico del nostro turismo: la Rotonda a Mare

La Rotonda a Mare è probabilmente il più forte ricordo turistico di una vacanza a Senigallia. Superati i vincoli del finanziamento europeo, al suo splendore architettonico dobbiamo affiancare un efficiente modello gestionale che garantisca un equilibrio tra costi gestionali e piena fruizione pubblica della struttura.

È proprio nell’ottica della fruizione pubblica che andrà esclusa ogni possibilità di affidare in concessione a terzi il simbolo turistico della nostra città mentre dovranno essere percorse tutte quelle possibili soluzioni che veda la compartecipazione nella gestione della Rotonda a Mare in partenariato con un soggetto privato. Il comune, quindi, a garanzia della libera fruizione pubblica e come soggetto che coordina e gestisce le attività proprie della Rotonda a Mare (incontri, meeting, eventi promozionali, concerti, spettacoli, ecc.) e un soggetto privato con la funzione di garantire in esclusiva il servizio di somministrazione.

Sempre sotto l’aspetto gestionale, e per le stesse motivazioni riportate nella scheda relativa al teatro, si ritiene che qualora per il Teatro La Fenice si dovesse arrivare ad una gestione tramite una “fondazione” ad hoc, la stessa “fondazione” dovrebbe gestire anche la Rotonda a Mare.

Senigallia, destinazione turistica sostenibile

Obiettivo programmatico del futuro governo della città sarà quello di fare di Senigallia una destinazione turistica sostenibile, dove vivere e vedere le cose in maniera intelligente e responsabile migliorando e preservando l’ambiente, innalzando il livello di qualità dei servizi (siano essi pubblici che privati), valorizzando la cultura, il territorio, le tradizioni locali. In questo quadro strategico sarà compito della nuova amministrazione comunale favorire tutti quegli interventi finalizzati ad una effettiva destagionalizzazione dei flussi turistici e ad una diversificazione della sua offerta turistica con l’individuazione di nuovi segmenti turistici (i c.d. “nuovi turismi”) al fine di incrementare le presenze turistiche durante i periodi non canonici di turismo balneare.

A livello strategico dovranno essere raggiunti questi obiettivi:

  • Educare all’ospitalità, uniformando ed elevando gli standard di qualità dell’accoglienza e dei servizi offerti;
  • Promuovere gli esercizi e le attività (hotel, campeggi, stabilimenti balneari, ristoranti, ecc.) che appartengono alla filiera green, affiancando altresì gli operatori lungo il percorso della certificazione di sostenibilità ambientale;
  • Sostenere l’avvio di un tavolo di concertazione tra sindacati e associazioni di categoria per promuovere iniziative rivolte a garantire i giusti rapporti di quanti prestano la loro attività nelle aziende legate al turismo, prevedendo la stipula tra le parti di un’apposita “carta dei diritti” e con l’assegnazione di un “bollino etico” a quelle aziende che sottoscriveranno questo accordo;
  • Promuovere la realizzazione di ciclovie urbane e territoriali e di percorsi naturalistici che colleghino le varie aree della città ma anche Senigallia con il suo ricco e turisticamente interessante territorio interno;
  • Valorizzare il territorio sviluppando un’offerta turistica che promuova le piccole aziende locali (da quelle agricole a quelle dell’artigianato), che faccia conoscere la nostra cucina tradizionale, che sappia far apprezzare i nostri borghi, le nostre colline, le nostre opere d’arte;
  • Saper narrare l’amore per la propria città e il senso di appartenenza al proprio territorio, una città – quindi – dove il turista è un ospite e dove il fare turismo non è incombenza dei soli addetti ai lavori ma dell’intera città. In definitiva praticare tutti insieme, operatori e cittadini, la cultura dell’ospitalità. In questo quadro, quindi, l’Amministrazione comunale si attiverà per avviare un virtuoso processo di formazione dei c.d. “greeters”, ovverosia di persone entusiaste del luogo in cui vivono e desiderose di condividere con gli ospiti questo legame affettivo per la città.

Senigallia, la città dei grandi eventi

È opinione ormai consolidata che Senigallia sia stata, ormai vent’anni fa, la prima città turistica della nostra regione a proporre eventi come destinazione turistica. Con il festival Summer Jamboree prima e con il CaterRaduno poi la nostra città ha avuto l’intuito e la capacità di attrarre migliaia e migliaia di turisti che non avrebbero mai scelto Senigallia per le loro vacanze se non avessero avuto l’opportunità di partecipare, appunto, a questi due eventi.

Negli anni anche nella nostra regione sono aumentati i competitor che hanno cercato di inserirsi in questo segmento turistico. Questo elemento, insieme all’assuefazione di un pubblico sempre più alla ricerca di novità e di nuove emozioni, consiglia che il “grande evento” non possa essere il solo elemento di forza di una destinazione turistica. Constatato questo, è anche indubbio che Senigallia possa ancora fare affidamento sull’appeal dei suoi grandi eventi. Oltre a quelli citati, svolgono senz’altro un ruolo di generatori di presenze turistiche anche X-Master e, se opportunamente ricalibrati e sostenuti da promozioni importanti, anche il festival “Ventimila righe sotto i mari in giallo”, “Demanio marittimo”e, più in prospettiva, il lancio turistico/promozionale di “Senigallia città della fotografia”. Una nuova sfida potrebbe essere individuata nel periodo fine aprile/inizi maggio, senz’altro non un evento con un bagno di folla come per gli appuntamenti estivi ma, magari, un evento di “nicchia”, fortemente specialistico ma con la caratteristica di unicità a livello nazionale (ricordiamoci sempre che l’unicità e la promozione sono i veri punti di forza per trasformare un evento in destinazione turistica!).

In tema di eventi, naturalmente da non tralasciare l’interessante filone del turismo legato allo sport dove, soprattutto in periodi di bassa stagione, possiamo ipotizzare la messa in rete dei nostri impianti sportivi con quelli dei comuni limitrofi.

Promozione dell’immagine turistica di Senigallia

Una città turistica è un prodotto che deve trovare spazio sul mercato e come ogni prodotto ha necessità di strategie di marketing per affermare la sua immagine e la sua visibilità. Per raggiungere questo obiettivo saranno finalizzate risorse specifiche per promuovere l’immagine turistica della nostra città dando particolare spazio alla comunicazione sui social (Facebook, Istagram,ecc.) e curando con particolare attenzione e puntualità il sito turistico istituzionale.

Sempre a livello promozionale potranno essere valutate sinergie con soggetti privati per brandizzare il marchio “Senigallia spiaggia di velluto”. Anche su queste azioni in stretta collaborazione con i comuni e gli operatori della valle Misa-Nevola

2. Cultura

Una breve premessa

Senigallia, dalla metà degli anni ’80, è molto cresciuta sotto l’aspetto culturale prestando sempre più attenzione a quanto “fa cultura”: 

  • la messa a disposizione di rinnovati “contenitori” (Palazzo del Duca, Palazzetto Baviera, Biblioteca comunale, Teatro La Fenice, Rotonda a Mare);
  • la promozione e la costruzione identitaria di Senigallia quale “città della fotografia;
  • la promozione di mostre, a volte anche di respiro nazionale;
  • l’ideazione di un appuntamento estivo, 24mila righe sotto i mari in giallo, che ha inserito Senigallia nel circuito dei festival nazionali legati alla letteratura;
  • la crescita continua di associazioni, club, gruppi di interesse che promuovono ed animano incontri ed eventi culturali.

Eventi culturali ed eventi turistici: conflittualità o opportunità?

Dopo lunghi anni di indistinta coesistenza di eventi culturali ed eventi turistici, sono mature le condizioni per una razionale valutazione di “cosa” fa turismo e di cosa, invece, è espressione culturale quotidiana della nostra città. Una profonda conoscitrice delle dinamiche culturali cittadine consiglia di “distinguere eventi culturali ed eventi turistici” precisando che questa distinzione risulta “importante anche nell’ideazione e nella progettazione: con il turismo si incassa ma con la cultura si investe”.

Facendo tesoro di queste valutazioni dobbiamo quindi da un lato avere la capacità di non demonizzare importanti eventi turistici (Summer Jamboree, CaterRaduno, X-Masters) che comportano importanti ricadute economiche sulla città in termini di presenze turistiche e dall’altro assegnare il giusto ruolo ai grandi eventi culturali con potenzialità di coprire segmenti di ospitalità diversi dal turismo balneare (il festival del giallo, mostre a respiro nazionale) e a quell’importante tessuto rappresentato dalle idee e dalle proposte che nascono dalla base viva della nostra città. 

La sfida della nuova amministrazione, per le politiche culturali, dovrà essere propria questa: incentivare con convinzione quegli eventi culturali che hanno le potenzialità di rappresentare loro stessi il motivo di “destinazione turistica” nella nostra città e, con la stessa determinazione, creare le condizioni per incentivare, favorire, sostenere tutte le proposte che verranno messe in campo dall’associazionismo, dai gruppi e comunque da soggetti singoli o associati che operano o intendano operare nel nostro territorio comunale.

I grandi eventi culturali – La città della fotografia

Senigallia è la “città della fotografia” non a caso ma per le profonde radici legate alla “scuola Misa”, a Mario Giacomelli, al Museo dell’informazione e della fotografia. L’obiettivo strategico in questo settore sarà quello di lavorare e di investire significative risorse sia umane sia finanziarie per incentivare la scelta di Senigallia quale “destinazione turistica” per quanti apprezzano l’arte della fotografia. Per raggiungere questo obiettivo sarà determinante proporre una qualità elevatissima di quanto verrà offerto dalla nostra città: 1) un museo efficiente, professionalità nelle scelte della programmazione, un elevato e qualificato livello di accoglienza dei visitatori, 2) la proposta di mostre temporanee a forte appetibilità attrattiva e che abbiano una articolata programmazione in tempi medio/lunghi e di continuità nel tempo. Forse è utile sottolineare che uno dei segreti del successo di una “destinazione turistica” è l’elevato livello di “unicità” e di “autenticità” di quanto viene offerto. Sulla “fotografia” Senigallia ha tutto questo, senz’altro intitolare il nostro museo della fotografia a Mario Giacomelli sarebbe un valore aggiunto, questa dovrà essere la sfida dei prossimi anni!

I grandi eventi culturali – Il Festival del Giallo

“Ventiquattromila righe sotto i mari in giallo” è stata una felice intuizione di qualche anno fa (quando le rassegne di questo tipo non erano ancora un evento così diffuso) che nel tempo ha rafforzato la propria identità posizionando Senigallia tra le mete nazionali da scegliere dai tanti amanti della letteratura “noir” o del giallo più tradizionale. Questo patrimonio va ulteriormente rafforzato investendo, anche qui, su nuove e più incisive forme organizzative, su più significative risorse finanziarie, su una maggiore pubblicizzazione a livello nazionale. Forse per rafforzare la valenza di “destinazione turistica” (scelgo Senigallia per le mie vacanze perchè c’è un interessante festival………) la rassegna si dovrebbe concentrare su un week-end “lungo”, dal giovedì alla domenica, con un numero maggiore di appuntamenti quotidiani. 

Strettamente legato a “Ventiquattromila righe sotto i mari in giallo” è l’ingente patrimonio librario in dotazione alla Fondazione Rossellini per la letteratura popolare che, se opportunamente promosso e con il naturale “traino” del festival, potrebbe diventare un interessante “pacchetto” di turismo scolastico e, perche no, anche una proposta turistica intrigante per i tanti lettori che in questi ultimi anni si sono avvicinati a questo genere letterario.

I laboratori creativi 

Senigallia è una città culturalmente viva. Da sempre. La prossima amministrazione dovrà accogliere la sfida di un approccio innovativo con le nuove istanze che animano la città ponendo particolare attenzione a quanto si muove nel mondo giovanile. Da qui la proposta di individuare uno o più spazi da dedicare a laboratori creativi per attività culturali, artistiche, didattiche, formative, artigianali senza porre limiti alla creatività che verrà proposta dai soggetti interessati alla nuova amministrazione e al competente assessorato.

Uno dei possibili spazi fisici da dedicare ai laboratori possono essere i locali della ex-macelleria, oggi utilizzati per servizi che, probabilmente, potrebbero essere svolti in locali maggiormente affini alle attività svolte. Gli spazi degli ex macelli rispondono appieno alle funzioni ipotizzate per i “laboratori creativi”: a fianco della biblioteca comunale; la possibilità di utilizzare anche spazi all’aperto (comunque sufficientemente protetti e riservati) per eventi e performance; la facilità di accesso; la vicinanza con l’ex-pescheria del Foro Annonario, spazio anche questo che potrebbe essere dedicato a laboratori artistici o comunque ad attività del tempo libero.

Un nuovo “rinascimento”, quindi, dove soprattutto i giovani possano esprimere la loro vivacità propositiva riposizionando Senigallia anche quale crocevia dell’arte della creatività. I laboratori creativi dovranno contare anche su finanziamenti pubblici dedicati modulando i finanziamenti stessi all’articolazione, alla complessità, alla fattibilità dei progetti, premiando comunque maggiormente quelle proposte che ipotizzano concrete possibilità di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e in quello della prestazioni di servizi.

Senza voler imbrigliare alcun tipo di creatività, i laboratori proposti potrebbero essere anche gli incubatoi di nuove professionalità legate all’economia turistica della nostra città che favoriscano, magari, la formazione di piccole attività singole o associate quali quelle rivolte all’informazione al turista (guide turistiche, ma anche creazione di App o strumenti similari) o alle attività di artigianato artistico, di arti e mestieri, di grafica artistica (un esempio pratico potrebbe essere la realizzazione di gadget). Proprio dai “laboratori creativi” potrebbe attivarsi un percorso virtuoso che porti all’apertura nel centro storico, o su alcune sue vie, di piccoli laboratori artigianali che, oltretutto, rappresenterebbero una importante risposta all’attuale processo di diminuzione dei piccoli negozi tradizionali. Un tale obiettivo non puo’ non coinvolgere molteplici aree urbane della citta’, i quartieri meno centrali, i nuclei frazionali del territorio rurale a partire da quelli con evidenti valori storico-culturali e paesaggistici fino a piccole localita’ aventi un evidente anche se sconosciuto valore panoramico sia verso il mare, ma soprattutto verso le linee delle montagna appenninica.

I “laboratori creativi” potranno essere anche il luogo dove confrontarsi sulle diverse esperienze culturali ed artistiche maturate dai nostri giovani nel mondo del teatro, del cinema, della fotografia, della pittura, della musica e dove magari il soggetto pubblico (il comune, in questo caso) svolga magari il ruolo di “tutor” per aiutare a programmare e realizzare mostre, concerti, eventi teatrali, rassegne cinematografiche e altre attività comunque compatibili con le funzioni assegnate a tali laboratori. Partendo proprio dal “tutor” pubblico sarebbe interessante rivalutare la passata felice esperienza della rassegna “Scorribande”, un format fortemente aggregativo che sapeva coinvolgere un pubblico molto variegato dai giovani fino ai meno giovani.

L’officina delle idee

Riteniamo che siano maturi i tempi per pensare nella nostra città alla creazione di una officina delle idee che svolga la funzione di incubatoio per individuare e proporre nuove idee e nuovi progetti che valorizzino la città con la sua storia, le sue bellezze, la cultura, le arti. 

L’officina delle idee – formata da operatori culturali, associazioni, portatori di interesse – dovrebbe essere finalizzata: a) all’individuazione di nuove idee per eventi di carattere culturale per la città; b) alla ricerca di risorse pubbliche e private che consentano la loro realizzazione: c) all’individuazione di luoghi e strutture idonei ad accogliere gli eventi prescelti.

Gli eventi proposti dall’officina delle idee dovrebbero privilegiare temporalmente i periodi che vanno dal primo autunno fino alla tarda primavera. Possibili filoni di approfondimento potrebbero essere la riscoperta del dialetto come elemento della nostra identità; le feste della tradizione locale (in questo caso Senigallia potrebbe diventare la vetrina prestigiosa per presentare una selezione delle migliori feste, rievocazioni e tornei dei paesi marchigiani); eventi legati alle radici marinare della nostra città e ai rapporti economici e culturali con l’altra sponda dell’Adriatico. Altro interessante tema di approfondimento potrebbe essere la fiera di Sant’Agostino, erede della famosa Fiera di Senigallia, rivalutando le sue radici storiche e coinvolgendo nella sua organizzazione operatori commerciali e, perché no, culturali di quei tanti paesi stranieri che in passato frequentavano la nostra fiera.

Per incentivare la più ampia partecipazione di quanti sono interessati al mondo della cultura e degli eventi verrà altresì approfondita la fattibilità di istituire un albo di collaboratori gratuiti da impiegare nelle diverse attività legate al mondo della cultura o nelle diverse fasi organizzative degli eventi.

Sempre al fine di creare le migliori condizioni per organizzare eventi e appuntamenti di intrattenimento sarà individuato un apposito ufficio comunale che fornirà supporto e consulenza sulle formalità autorizzatorie necessarie per organizzare manifestazioni, comprese quelle relative al rispetto delle norme di sicurezza che, negli ultimi anni, sono state motivo di forte difficoltà per quanti organizzano anche piccoli eventi.

Ex-pescheria, aperta e viva 7/7, 24/24

Trascurata per troppi anni o semplice supporto alle attività di spettacolo estivo del Foro Annonario l’ex-pescheria dovrà aprirsi a nuove sfide e trasformarsi nell’ideale luogo – privo da vincoli e barriere, ma con un qualche riuso creativo dei magnifici banchi in pietra – – dove proporre, in ogni stagione dell’anno, eventi culturali e di animazione, esposizione e promozione dei prodotti del territorio, eventi fieristici specializzati e quant’altro compatibile con le funzioni di questo spazio.

L’utilizzo dell’ex-pescheria dovrebbe essere oggetto di un apposito regolamento che preveda le modalità di utilizzo e la calendarizzazione stagionale degli eventi. La gestione di questi spazi, tramite bando, potrebbe essere affidata ad una cooperativa o ad una associazione di giovani.

In modo ancora più particolare Diritti al Futuro per l’ex – pescheria indica le seguenti linee di indirizzo circa la riqualificazione, manutenzione e modalità di utilizzo:

Riqualificazione

  • Ristrutturazione attraverso intonacatura e ritinteggiatura dei locali dell’ex-pescheria.
  • Risistemazione e messa in funzione dei due bagni pubblici presenti.
  • Apposizione di una nuova e più efficiente rete anti-volatili.
  • Eventualmente, ricollocazione degli ex-banchi del pesce posti lungo il lato lungo dell’ex pescheria per allargare lo spazio dedicato a mostre, concerti…
  • Apposizione di una targa commemorativa sulla storia e sulle funzioni del luogo.

Manutenzione e pulizia ordinaria

  • La manutenzione e la pulizia dei locali riqualificati dell’ex-pescheria proponiamo sia presa in carico direttamente dal Comune di Senigallia o, in alternativa, assegnata tramite regolare procedura a una cooperativa sociale o un’azienda di pulizie.

Modalità e utilizzo

  • Fruizione libera degli spazi dell’ex-pescheria 7 giorni su 7, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, senza l’apposizione di nessun tipo di restrizione, barriere, cancelli o vetrate.
  • Organizzazione nei locali dell’ex-pescheria di eventi culturali, in particolar modo rivolti ad un’utenza giovanile, quali concerti, mostre, cineforum, spettacoli teatrali, attività sportive…
  • Calendarizzazione stagionale degli eventi in programma.
  • Realizzazione di un regolamento comunale per scegliere quali eventi realizzare e quali associazione eventualmente beneficiarie di aiuti finanziari comunali (costi, finalità, utenza…)
  • Coinvolgimento attraverso una tavola di confronto delle associazioni giovanili, culturali e sportive del territorio.
  • Possibilità di utilizzo mattutina dei locali dell’ex-pescheria per il mercato settimanale e quotidiano e possibilità di organizzare eventi legati a fiere, esposizioni, promozioni enogastronomiche del territorio…
  • Possibilità anche ai privati di organizzare eventi promozionali o commerciali con tariffe agevolate.
  • Creazione di uno sportello comunale gestito da un dipendente del Comune o da un addetto da formare o da un ente terzo in convenzione con il Comune che affianchi, indirizzi e aiuti in maniera gratuita le associazioni del territorio nell’organizzazione degli eventi; aiuto nel reperimento di finanziamenti pubblici o convenzioni per la realizzazione degli eventi.
  • Eventuale finanziamento e patrocino comunale agli eventi più meritevoli e interessanti per i costi legati al piano sicurezza e ai diritti Siae.
  • Tariffe agevolate per le utenze comunali.

Il teatro La Fenice

È merito delle amministrazioni passate se negli ultimi quindici anni il teatro La Fenice è stato trasformato da “cinemone” a teatro con i suoi oltre seicento abbonati per ogni stagione teatrale. Per gli anni futuri si dovrà attentamente valutare le forme gestionali economicamente più vantaggiose e ricalibrare l’identità artistico/operativa di questa importante struttura posta nel cuore della nostra città.

Per quanto riguarda la parte gestionale si ritiene che quella attuale (ovverosia la gestione diretta) presenti delle indubbie rigidità non propriamente funzionali per la vita di un teatro dato a volte in gestione anche a soggetti terzi. Proprio sull’esempio della maggior parte dei teatri a gestione pubblica si propone di percorrere la strada della costituzione di una specifica fondazione (forma gestionale oltretutto prevista dal Testo Unico degli Enti Locali) a presenza maggioritaria pubblica e con la compartecipazione di soggetti privati (siano essi imprese o associazioni).

Biblioteca Comunale, aperta e propositiva

L’attuale punta di forza della biblioteca comunale, oltre alla sua bellezza architettonica, è sicuramente la forte presenza di giovani che usufruiscono di questo spazio per studiare anche se, magari, non partecipano alle iniziative della biblioteca. Dovrà essere obiettivo della prossima amministrazione comunale affinch[ la biblioteca si doti di una sua politica culturale pensando, progettando e realizzando proprie iniziative. Una sfida ambiziosa che dovrebbe essere affiancata anche da un’estensione dell’orario di apertura che preveda l’utilizzo abituale degli spazi della biblioteca anche nelle giornate del sabato e della domenica.

Sedi museali ed espositive

Per le sedi museali ed espositive sarà elaborato un programma specifico ed integrato che valorizzi e sappia promuovere e rendere facilmente riconoscibile l’offerta museale della città, sia per le strutture pubbliche che per quelle private. Un’attenzione particolare sarà indirizzata alla valorizzazione ed alla promozione del Museo di Storia della Mezzadria e dell’area archeologica “La Fenice”, due eccellenze – ognuna con le proprie specificità – che potrebbero rappresentare un vero valore aggiunto se opportunamente promosse e pubblicizzate.  

Sulla destinazione di Palazzo Gheradi andrà aperta una riflessione collettiva prima della scelta tra la possibilità di farne la sede del Museo della fotografia e altre destinazioni di prestigio e a valenza pubblica.

Altro punto in cui turismo e cultura si intersecano sono la promozione di eventi storici. Non solo puntare su eventi che già si sono come il Solenne Ingresso o il Palio dell’Oca di Scapezzano, ma ricercare e valorizzare le radici più antiche della nostra città.

Punto fondamentale sono la promozione e lo sviluppo di siti come l’area Archeologica della Fenice e le altre aree archeologiche del centro ma anche l’area di Montedoro e dell’entroterra fino a Suasa e Sassoferrato con l’organizzazione di eventi storici e convegni. Una nuova forma di turismo oltre il mare, l’enogastronomia, la religione e lo sport. In modo particolare per quanto riguarda la frazione di Scapezzano si cercherà di promuovere la valorizzazione del Castello di Scapezzano, del sito Archeologico di Montedoro e della vicina Selva. Tutti luoghi per troppo tempo dimenticati e poco posti all’attenzione dei concittadini e dei turisti, ma che rappresentano parte importante del patrimonio storico della città di Senigallia a partire da uno dei primi ed antichi insediamenti PICENI nel Nord delle Marche risalenti al IX secolo A.C., 500 anni prima della Fondazione di Sena Gallica. In modo concreto si propone di:

  1. presentare un progetto di recupero e restauro dei torrioni e delle mura del Castello di Scapezzano ( risalente al 1200 ) e del completamento del sentiero panoramico arredato con alberi ed arbusti autoctoni che circondi a 360° il centro storico;
  2. presentare un progetto in sintonia con la Sovraintendenza, di un PARCO ARCHEOLOGICO DIDATTICO nel sito di Montedoro con rilevanza didattico-turistica e coniugato con la valorizzazione e tutela della vicina Selva.

Ampliare e rendere “evento” forte la Festa dei Popoli. Una settimana di giochi e tornei fra giovani di ogni nazionalità, anche con tornei di squadre composte da soli italiani e cittadini di altra cittadinanza, naturalmente nello spirito giocoso e sportivo, che coaguli gente di ogni provenienza, anche da fuori città, tornei di scacchi viventi, dama, pallavolo, basket 3 vs 3, calcetto, balli, musica ed altro, da svolgersi nel periodo maggio/giugno o settembre. Con stand di varia provenienza ed un grande spazio tavoli comuni per il terzo tempo in comunione. Durata una settimana circa ed un evento a chiusura di rilievo.

Febbraio 2020