1. Sanità
In Italia l’assistenza sanitaria è un diritto di cittadinanza, universalistico, solidale e finanziato dalla fiscalità generale che prevede la compartecipazione del cittadino con il pagamento del Ticket per prestazioni specialistiche ed esami strumentali. E’ il risultato della grande stagione di conquiste sociali e di progresso della fine degli anni ’70.
Da sempre il nostro SSN è sotto attacco per gli alti costi e la sostenibilità senza mai agire concretamente sulla insostenibile evasione fiscale e contributiva che caratterizza l’Italia.
Nell’ultimo decennio, importanti studi di ricerca e valutazione dei sistemi sanitari come Gimbe, ci informano che il nostro sistema sanitario è stato definanziato per 36 mld di euro rispetto al fabbisogno stimato. Gli effetti, inevitabilmente, per ricaduta si sono fatti sentire anche nel nostro territorio.
Il decreto Balduzzi, vera e propria riforma del SSN, da un lato puntava a definire gli standard ospedalieri in termini di adeguatezza della struttura e delle risorse umane, per una più corretta valutazione secondo volumi di attività ed esiti delle prestazioni appropriate ed efficaci, dall’altra prevedeva una de-ospedalizzazione (3,7pl/1000ab,) sostenuta da azioni concrete per l’assistenza territoriale. Le Marche, caratterizzate da tanti piccoli ospedali, spesso accoglienti ma inefficaci per le patologie complessità, sono state pesantemente penalizzate. L’accorpamento funzionale di più strutture ospedaliere in unici presidi ospedalieri di Area Vasta, necessario per rientrare nelle dimensioni di un ospedale ogni 150.000/300.000 ab, non ha seguito un percorso logico/funzionale che partisse prima di tutto da piccolissime strutture come Novafeltria, Cagli, Pergola, Sasso Corvaro (privatizzato e convenzionato!) Amandola e svariati piccoli centri del maceratese oggetto di accurate cure clientelari, ma ha seguito altre logiche di potere che non hanno tenuto conto di specifiche, storiche competenze e volumi di attività. Il riordino del nostro SSR è cominciato male, ha proseguito in modo disordinato e spesso inefficace (esempio del punto nascita di Fabriano chiuso non per palese inefficienza ma per il rifiuto dei pediatri di andarci a lavorare!) e non ha consentito di recuperare le risorse indispensabili per l’attività sanitaria territoriale in modo particolare la specialistica. Le liste di attesa si sono allungate più che in altre regioni e i cittadini utenti vagano da un capo all’altro della regione (CUP regionale!) alla ricerca di prestazioni specialistiche ed esami strumentali che alla fine trovano nel privato.
Il presidente Ceriscioli non ha mai nominato un assessore alla sanità tenendo per sè la delega senza avere le competenze su un tema delicatissimo, ma attento alle richiesta di contenimento della spesa che venivano dal governo nazionale. Abbiamo una mobiltà passiva verso l’Emilia Romagna che ha i conti un pò meno in ordine dei nostri ma risposte ai cittadini più pronte ed adeguate.
La struttura ospedaliera di Senigallia, nella previsione del precedente governo Spacca/Ciccarelli, doveva essere declassato a ospedale di base nel riordino dell’Area Vasta 2.
L’impegno di tutti gli operatori a lavorare al meglio anche con organici ridotti e l’evidenza di volumi di attività anche superiori alle strutture ospedaliere limitrofe, hanno consentito agli amministratori comunali di Senigallia e al presidente della commissione sanità della regione di fermare il processo di declassamento paventato.
In questi 5 anni di mandato amministrativo l’ospedale di Senigallia ha perso solo la UOC di Fisiatria (31/12/2019) trasformata in Unità Territoriale ma è diventata sede di Brest Unit (trattamento dei tumori della mammella) dell’Area Vasta è sede per la IVG farmacologica (modalità meno invasiva) e soprattutto il territorio senigalliese ha avuto il convenzionamento dalla regione per 20 posti letto per Demenze e 20 posti letto per Cure Intermedie, vere e proprie emergenze per una sanità che deve prendersi cura dell’anziano malato e del coinvolgimento del loro nucleo familiare.
I quattro direttori di UOC (Ortopedia, Chirurgia, Ginecologia, Anestesia) saranno prontamente sostituiti in quanto sono in corso le procedure concorsuali.
Tutte le UOC e i Servizi sono in carenza di personale e questo è il problema più urgente di Senigallia e di tutta l’Area Vasta, che si risolve solo con maggiori risorse messe a disposizione. Contiamo fiduciosi su i 4 Mld stanziati dal nuovo ministro della Salute Roberto Speranza.
2. Politiche sociali
Negli anni difficilissimi di questo mandato amministrativo, caratterizzati da riduzione dei trasferimenti di risorse ai Servizi Sociali dei Comuni, siamo riusciti a passare da poco più di 7 milioni del 2015 a quasi 9 milioni di spesa per il sociale degli ultimi bilanci 2019 e previsionale 2020. Non abbiamo solo difeso il nostro sistema di welfare, tra i migliori della regione Marche ma cercato di migliorare l’appropriatezza delle prestazioni, la personalizzazione dei servizi e garantito un servizio universale, ovvero a tutti gli aventi diritto e solidale, attraverso la partecipazione al costo secondo l’ISEE, con gratuità per i bassi redditi.
Il mantenimento e il potenziamento del nostro welfare è stato possibile non solo per le scelte di bilancio dell’amministrazione e non solo per l’aspetto quantitativo ma anche per la trasformazione profonda del sistema organizzativo e gestionale. Scelta decisiva è stato il passaggio all’esercizio associato dei Servizi Sociali tra i Comuni dell’Ambito Sociale n.8, votato da tutti Comuni nel dicembre 2018 e andato a compimento lo scorso 20 maggio 2019 con la stipula delle convenzioni per il conferimento delle funzioni, dei servizi e l’assegnazione del personale all’Unione dei Comuni della Marca Senone. La gestione associata dei Servizi sta garantendo uguali standard qualitativi ai cittadini di tutto il territorio, anche se quantitativamente differenti per risorse trasferite dai rispettivi Comuni, e migliore programmazione e pianificazione dell’offerta di servizi sovracomunali.
La funzione di programmazione politico-amministrativa è esercitata dal Direttivo di Area composto dagli assessori alle Politiche Sociali dei Comuni partecipanti (Senigallia è capofila) e presieduta dal sindaco delegato dalla giunta dell’Unione. l’Ufficio di Programmazione e Gestione dei Servizi sociali gestisce, coordina, monitora tutte le fasi di erogazione di interventi economici e di servizi, sulla base della programmazione annuale del Direttivo di Area.
Il conferimento della funzione sociale all’Unione ha comportato la istituzione di 8 capitoli omogenei di trasferimento dei fondi da parte dei Comuni:
- Interventi per infanzia, minori, asili nido.
- Interventi per la disabilità.
- Interventi per gli anziani.
- Interventi per soggetti a rischio esclusione sociale.
- Interventi per diritto alla casa.
- Programmazione e governo della rete dei servizi sociali e socio sanitari.
- Cooperazione e Associazionismo.
- Spese di funzionamento.
Punto di forza storico dei Servizi Sociali di Senigallia, che non è venuto meno in questo mandato, è l’attenzione per servizi alle persone con disabilità per cui vengono impegnate risorse superiori a qualunque altro Comune delle Marche. A questo proposito è stato istituito l’Osservatorio per i diritti della persona con disabilità come organismo partecipato di analisi e confronto sulla realtà della persona disabile per gli aspetti fisici, psichici e sociali e dei servizi dedicati al fine di promuovere la tutela e pieno esercizio dei diritti.
Uno sforzo supplementare, visto il venir meno di fondi regionali, è stato necessario per il sostegno alla locazione per evitare gli sfratti e non avere persone senza tetto nel nostro Comune. La riduzione dei fondi regionali per i servizi ordinari storici ha imposto una profonda mutazione del sistema di finanziamento degli interventi e servizi sociali e la partecipazione a bandi in risposta ad avvisi afferenti a fondi europei, ministeriali e regionali è divenuta una modalità imprescindibile. Fondamentale è la preparazione e la competenza della struttura dei Servizi Sociali, a cui va un sentito ringraziamento da parte della attuale amministrazione.
Di seguito alcuni esempi di servizi finanziati con progettualità aggiuntive e partecipazione a bandi:
- Politiche giovanili -“Artistikamente decido liberamente”
- Sport Ragazzi in Movimento
- Home Care Premium- Assistenza domiciliare
- A casa è Meglio- Anziani a casa
- Job Club. Formazione al lavoro
- PON Inclusione Sociale
- POR Implementazione e miglioramento dei servizi
- Terre d’Amare- Valorizzazione delle persone e del Territorio
- Progetti di Tirocinio di Inclusione Sociale.
- Progetto Famiglia Forte. Investire nel futuro per una comunità che cresce.
Insostituibile è il contributo delle nostre Associazioni di Volontariato riunite nella Consulta e delle Cooperative Sociali locali che con la competenza dei loro operatori e disponibilità alla collaborazione hanno favorito, negli anni, la crescita e lo sviluppo del nostro sistema di welfare.
In futuro sarà da migliorare la comunicazione, il rapporto e il confronto con le famiglie di utenti disabili. In questo senso utile potrebbe essere l’Osservatorio da poco istituito.
Prioritario è il bando e la nuova graduatoria per le Case popolari prima della fine del mandato.
Particolarmente utile è il potenziamento della funzione di segretariato sociale, quale momento informativo e di orientamento per l’utente fragile.
Nei prossimi anni sarà indispensabile il reperimento di maggiori fondi comunali per il sostegno alla locazione, visto il venir meno della quota regionale.
Rammarico per la mancata riorganizzazione dell’assistenza domiciliare alla persona disabile facilitando il suo inserimento nelle attività culturali e sportive delle nostre associazioni, superando il rapporto uno/uno con l’educatore in un contesto maggiormente stimolante e socializzante.
Nell’ambito della tutela dei diritti dei lavoratori stagionali si propone l’istituzione di un Osservatorio comunale del lavoro stagionale, una sorta di servizio (in collaborazione con il Centro per la formazione e l’impiego) che faciliti la ricerca del lavoro stagionale per giovani e migranti, che apra interlocuzioni coi sindacati e si assicuri che il lavoro sia tutelato e adeguatamente retribuito e non sfruttato.
3. Impianti sportivi
Allo stato attuale, nella città di Senigallia, per la pratica del calcio a 5 e del tennis, sono presenti solo tre impianti sportivi: uno presso i locali del seminario vescovile, gestiti dalla società Football ’93 – A. S. Senigallia Calcio (tre campi da calcetto, di cui uno scoperto, che possono fungere anche da campi da tennis), uno presso il circolo tennis “Vivere Verde” (dove l’unico campo da calcio a 5 è quasi impraticabile) e un altro presso la parrocchia della Cesanella dove è presente un campo per calcio a 8 scoperto. Per la pratica del tennis è presente un campo anche presso il centro sportivo “Saline”.
Questo stato di cose è assolutamente insufficiente a rispondere alla domanda di fruizione libera di campi dei giovani e dei meno giovani, soprattutto per quanto riguarda la pratica del calcetto: molto spesso non ci sono campi liberi, soprattutto nella fascia oraria 20-22: infatti, bisogna tenere anche presente che i campi degli impianti del seminario sono utilizzati dalle squadre dilettantistiche di calcetto della città. Ciò genera anche una sorta di “oligopolio”, per non dire “monopolio”, dell’offerta di campi da calcio a 5, con conseguente innalzamento dei prezzi.
Visto lo stato appena descritto, proponiamo che la prossima amministrazione preveda la realizzazione, presso gli spazi del centro sportivo “Saline”, di un campo da calcetto coperto e riscaldato in inverno e scopribile in estate e un adiacente campo da tennis in sintetico o terra rossa coperto e riscaldato in inverno e scopribile in estate; risistemazione della palestra pesi delle “Saline” con nuovi locali e nuovi macchinari (attualmente versa in uno stato di semi-abbandono) e creazione di spogliatoi nuovi, puliti e moderni. Le strutture dovranno attuare prezzi “popolari”, che coprano le spese, ma che garantiscano i fondamentali “servizi sportivi” di calcio a 5, tennis e palestra pesi.
Febbraio 2020