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Comunicato stampa

Senigallia, il territorio e la transizione ecologica

È ormai del tutto evidente che il tema generale della “transizione ecologica” e delle connesse politiche “green” sta occupando sempre più non solo le prime pagine dei media, ma, aspetto ben più rilevante, le azioni concrete di molteplici soggetti pubblici e privati, internazionali e nazionali. Ormai, anche grazie alle sferzate continue e documentate di Papa Francesco, alla sua fondamentale enciclica “Laudato si’”, e ora anche del Dalai Lama, porzioni molto rilevanti di organizzazioni industriali e finanziarLa proposta è semplice: Senigallia ed i Comuni vicini devono essere partecipi con ogni energia disponibile a quanto sta per accadere come protagonisti di prima fila nella dimensione locale per dare il miglior contributo; questo certo non fermerà gli incendi in Siberia, California ed Amazzonia o lo scioglimento dell’Artico o la devastante siccità in Africa o le tempeste di vento, d’acqua e grandine in Italia, ma sarà il nostro contributo possibile.

Il nuovo Sindaco, per noi Fabrizio Volpini, istituisca una specifica delega funzionale a chi riterrà opportuno, affinché il nostro Comune con quelli della valle MisaNevola si occupi non solo di rifiuti, aria, acqua, dissesto idrogeologico, rumore ed elettromagnetismo, ma sappia sollevare “una tempesta di azioni proattive” per l’innovazione ambientale nelle piccole e medie imprese, per nuove start up (ad esempio “Fosforo” potrebbe diventare associazione di imprese!), per l’utilizzo capillare dell’ecobonus 110%, per il riuso di materie seconde nell’economia circolare, per cicli di seminari e convegni sulle nuove tecnologie compatibili. L’enciclica prima citata, e tutto ciò che ne è seguito, sono la cornice anche etica della transizione verso quella “ecologia integrale”, di cui c’è un evidente e urgente bisogno.ie hanno messo la barra sui settori portanti della rivoluzione ambientale. I negazionisti della crisi climatica a partire dal loro capo USA ed anche i nostri ruspanti italiani, incapaci perfino di nominare la parola “ambiente”, sono ormai patetici, ma ancora purtroppo capaci di fare danni se conquisteranno potere amministrativo in Comuni e Regioni.

Diritti al Futuro, associazione politica e culturale da sempre attenta e competente sui molteplici fronti delle politiche in questione, continuerà a richiamare l’attenzione degli amministratori locali, delle imprese, delle altre associazioni e dei cittadini tutti su tutto ciò che sempre più si deve fare insieme per contrastare gli effetti negativi della crisi del clima e provare ad invertire le tendenze in atto. C’è questa volta, a differenza di vent’anni fa, la grande novità che fondi privati, compagnie di assicurazione, grandi banche, marchi della moda molto noti, ovviamente quasi tutto il mondo scientifico e della ricerca tecnologica, mettono risorse finanziarie cospicue nella giusta direzione della transizione ecologica dell’intero pianeta. E ancora, e finalmente, l’Unione Europea stanzia molti miliardi di euro per sostenere questo processo; non più solo buone intenzioni, direttive e norme più qualche spicciolo e tanta burocrazia, ma programmi dedicati e finanziati. 

Foto di Gerd Altman, Pixabay

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