Il 2 settembre, presso la sede di Diritti al Futuro, in via Gherardi 18, si è tenuto l’incontro con i rappresentanti dei G.A.S.(Gruppi di Acquisto Solidali, una realtà molto permeata nel tessuto locale e molto attiva nelle promozione e diffusione di buone pratiche di acquisto di prodotti biologici e consumo etico).
I candidati Luciano Principi e Patrizia Pasquali hanno condiviso alcune interessanti proposte sul versante della lotta all’utilizzo dei pesticidi, riproponendo l’approvazione del Regolamento, proposto al Consiglio Comunale da più di due anni e in attesa di essere approvato, conforme alle Direttive Nazionali, ed avente anche la firma del compianto Claudio Brocanelli, così come la promozione dell’agricoltura biologica nel territorio grazie all’applicazione della legge Regionale 76 del 1997 (in vigore) che regolamenta e favorisce la fornitura di prodotti biologici nelle mense (aziendali, scolastiche, ospedaliere) attraverso l’unione di imprese, che sta decollando in altre realtà marchigiane nella forma del Biodistretto.
I rappresentanti dei G.A.S. hanno presentato il modello dei GAS-Pattanti, realtà aggregativa regionale, volta alla conoscenza di buone pratiche di consumo etico e rispettoso della dignità dei braccianti e dei tempi stagionali, alla difesa di aziende del territorio ed al sostegno di realtà non solo nazionali, in territori difficili.
I G.A.S. hanno sollecitato la necessità di un’interfaccia concreta tra frazioni e governo cittadino sul modello dei Centri Civici, composti da rappresentanti delle Associazioni e delle Pro Loco e dei Circoli, un modello utile alla comprensione delle esigenze delle realtà più periferiche tra cui quella del potenziamento della mobilità pubblica, con estensione degli orari alla sera ed ai giorni festivi. Altro interessante suggerimento è stato la richiesta, da indirizzare alla futura Amministrazione, di ricognizione di spazi e terreni per avviare attività agricole ed artigianali di imprenditoria giovanile e da destinare alle Associazioni, cuore pulsante delle varie zone periferiche.
In ultimo è stato evidenziato come la cura condivisa del verde pubblico, esperienza-pilota da poco avviata in alcune realtà periferiche, necessiti di maggiore definizione normativa e risorse aggiuntive.