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Comunicato stampa

La nostra interpellanza all’Assessore Riccardo Pizzi attende risposta

“Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova” così diceva Agatha Christie e noi, nel suo caso, di indizi ne abbiamo contati almeno tre.

Un convegno sui vaccini con relatore un noto medico “negazionista” di Hiv e Aids nel 2017.
Una lettera del 24 novembre 2020, indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri Speranza, Azzolina e Boccia, al Presidente della Regione Marche e all’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione nella quale si sollevavano dubbi sull’uso delle mascherine a scuola contrariamente a quanto indicato dal Comitato Tecnico Scientifico.
E infine il suo post su Facebook del 28 dicembre, salito agli onori della cronaca nella giornata odierna, in cui aderiva al pensiero per cui il Covid sarebbe “un’influenza che colpisce con una bassissima percentuale anziani e malati”.

Per Agatha Christie, tre indizi fanno una prova ma del resto Lei si occupava magistralmente di letteratura noir a differenza nostra che, nel nostro piccolo ci occupiamo di politica cittadina e che proprio ieri, cercando di svolgere il nostro ruolo politico nella sede a ciò deputata, il Consiglio Comunale, le abbiamo rivolto un’interpellanza che non ha avuto risposta.

La risposta è stata rinviata ad altra data per mancanza di dati anche se non capiamo come, pur in mancanza di dati certi, abbia potuto inviare, con firma anche del Sindaco, la missiva di cui sopra in cui sollevava forti dubbi circa l’uso continuativo delle mascherine nelle scuole quando sussistano le condizioni di staticità e distanza.

Che cosa abbiamo chiesto

Nell’Interpellanza del Consigliere Enrico Pergolesi (minuto 38:35) le veniva chiesto, ad oltre un mese dall’invio della lettera succitata:

  1. di fornire comunicazione circa le risposte pervenute alla vostra missiva del 24 novembre;
  2. di comunicare in aula il numero totale dei casi di contagio da Covid 19 registrati nelle scuole primarie di Senigallia, possibilmente indicando il numero dei contagi tra gli insegnanti, gli alunni, il personale amministrativo e Ata;
  3. di indicare il numero totale di coloro che, a seguito di tali contagi, sono stati posti in quarantena;
  4. di indicare il numero dei casi riscontrati in cui un contatto di primo livello con positivo, nell’ambito scolastico, ha dato poi seguito ad altro contagio.

Per Diritti al Futuro la scuola è anzitutto luogo e momento di crescita tanto individuale che collettiva oltreché di condivisone sociale, soprattutto se svolta in presenza e in sicurezza per tutti i suoi protagonisti e per tale motivo le abbiamo posto tali domande nella nostra interpellanza.

Attendiamo fiduciosi risposta perché se è pur vero che il nostro ruolo non è quello del “giallista” e che non sempre “tre indizi fanno una prova”, non vorremmo correre il rischio di vedere, come nella miglior tradizione noir, incolpare il maggiordomo.

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