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Comunicato stampa

Afghanistan, l’ennesimo fallimento dell’Occidente

L’Afghanistan ha una storia di guerre, occupazione da parte di potenze coloniali, che inizia da lontano. Quello afghano è un popolo composto da etnie diverse, legate da un comune denominatore. Sono combattenti, hanno scacciato gli inglesi, hanno combattuto i sovietici dal 1979 al 1989, foraggiati dagli americani che li hanno riempiti di dollari e armamenti. Erano gli anni di Rambo. 

Bin Laden nasce in quegli anni, poi gli si rivolta contro e si arriva alle Torri Gemelle nel 2001. Da quel momento gli americani hanno un’ossessione: catturarlo ed eliminarlo. Nel frattempo continuano con la politica dell’”esportazione della democrazia” usando carri armati e Marines. Dopo aver distrutto prima l’Iraq e poi l’Iran, vanno in Afghanistan e si fanno accompagnare dai fidi servitori europei i quali, tutti, non hanno la minima capacità di rifiutare l’invito.
Il Parlamento italiano, ad esempio, approva l’intervento a larga maggioranza, tranne qualche eccezione (Verdi, Rifondazione, Comunisti italiani e qualche dissidente dell’allora PDS). Quell’intervento ci costa 54 morti, che il primo ministro attuale ha definito eroi. Per noi sono sì eroi, ma anche morti per l’improvvida politica statunitense.
Per non contare poi l’impegno economico, quanti soldi buttati.

Per anni ed anni gli americani hanno mantenuto governi corrotti, addestrato ed armato un esercito di trecentomila uomini che si sono liquefatti nel giro di tre settimane. L’ex-presidente afghano Ghani è scappato a Taskent in Uzbekistan, portandosi dietro fedeli e dollari imboscati.

Tutta la politica americana nel Medio Oriente è stata un fallimento globale

A forza di esportare democrazia hanno destabilizzato una delle aree più pericolose e le conseguenze ce le abbiamo davanti agli occhi.
Hanno permesso ai Talebani di prendere il potere, una delle peggiori espressioni della religione islamica, anche se ora, appena insediati al potere, affermano che non è previsto il burka per le donne e l’istruzione sarà garantita. Ma, nel frattempo, arrivano già notizie di donne afghane allontanate dai luoghi di lavoro. Perché le donne saranno le vittime principali della Sharia, un po’ come quello che succede in Arabia Saudita, tanto cara a qualche politico nostrano che trova sostenitori, nel nostro piccolo, anche qui da noi.

La nostra amministrazione deve dichiararsi ed essere pronta all’accoglienza dei profughi afghani

A questo punto, nonostante le vomitevoli prese di posizione del leader della Lega, è obbligatorio che si aprano corridoi umanitari per consentire la salvezza di quanti dovranno scappare da quel Paese.

Ecco perché la sinistra, ma non solo, dovrà prendere una  posizione chiara e netta, ed ecco perché chiediamo anche alla  nostra amministrazione, come già hanno fatto città vicine, di dichiararsi pronta ad ospitare quanti esseri umani possiamo ricevere.

Foto di CPL Sam Shepherd, copyright Creative Commons NZ

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