Su questo tema è già intervenuta pochi giorni fa la locale sezione di Italia Nostra con un bell’articolo pieno di argomenti pacati e ragionevoli.
Una “scena urbana” da rispettare
Al tempo delle osservazioni alla variante generale al PRG, definita “resiliente” dalla precedente amministrazione comunale, eravamo già intervenuti sottolineando il valore storico-documentale di quella schiera di case e la necessità di rispettarne la “scena urbana”, che ha oltre un secolo di vita, conservandone sostanzialmente il carattere architettonico generale.
Ci risulta peraltro che in un qualche spot promozionale di Senigallia anche quell’area era stata inserita tra i luoghi eccellenti della nostra città.
No alla soprelevazione, sì a un incremento di spazio sul retro dell’attuale cortina
Ma servono soldi per trasferire sul retro della schiera la strada oggi antistante e realizzare una bella piazza pedonale lungo le banchine: perfetto! E allora, poiché noi riteniamo ingiustificata, antistorica, una forzatura e un danno permanente alla città la sopraelevazione a tre piani dei diversi blocchi edilizi (per altro non tutti della stessa qualità) pur nel rispetto del “vincolo di conservazione tipologica delle facciate su strada” come recita la norma attuale del PRG, pensiamo e proponiamo alla città, all’Amministrazione Comunale e al legittimo titolare dell’operazione immobiliare, di incrementare superfici utili sul retro dell’attuale cortina con una certa libertà di definirne gli indici urbanistici.
Salveremmo un pezzo pregiato della nostra storia urbana ed urbanistica e, facendo il proprio mestiere, il privato la rispetterebbe ed anzi ne risulterebbero incrementati qualità pubblica e valori.
Una risposta su “Rispettare la storia urbana facendo il proprio mestiere: vecchie e nuove case della darsena di Senigallia”
Alla faccia del no al terzo piano
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