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Comunicato stampa

Pergolesi a Bernardini: “L’hub vaccinale presso la caserma non è la migliore soluzione per ritornare al più presto in una situazione di normalità.”

Cara Anna Maria,
ho letto con attenzione la tua lettera.
Ti ringrazio per la stima nei miei confronti che è assolutamente ricambiata.
Non capisco però perché ti abbia deluso.

Da sempre, la mia personale opinione è che il bene pubblico sia superiore ai pur legittimi interessi di una proprietà
Ti chiedo di fidarti se ti dico che detta da me non è una frase fatta. 

Il Palapanzini indicato come punto strategico dall’ASUR

Da un anno ci dicono che siamo in guerra contro il virus.
È una metafora che non mi piace, ma rende l’idea.
Ora, i nostri generali (l’ASUR) ci hanno detto che il punto strategico per puntare i cannoni (i vaccini) contro il virus era il Palapanzini. Non vi è quindi alcun dubbio su quale fosse la postazione ideale tra i Vigili del Fuoco e il Palazzetto dello Sport.
Possiamo avere posizioni diverse sul fatto che la palestra dei Vigili del Fuoco sia abbastanza adeguata o meno, ma non si può prescindere dal fatto che è comunque di qualità inferiore rispetto al Palasport di via Capanna.
Credo quindi che la questione sia stata mal posta e si siano invertite le priorità.

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Comunicato stampa

Effetti speciali per rendere accettabile il nuovo hub vaccinale alla caserma dei Vigili del Fuoco

Abbiamo raccolto diverse testimonianze in merito al nuovo hub vaccinale presso la caserma dei Vigili del Fuoco tanto da titolare l’esperienza del vaccino in tal modo:

La cortesia e professionalità del Personale Sanitario e della Protezione Civile trasformano in reggia degli ‘sgabuzzi’.

Proprio così! 

Vaccinarsi nel nuovo hub

L’ingresso è in una tensostruttura (che può essere riscaldata) dove i volontari della Protezione Civile misurano la temperatura corporea, controllano e assistono alla compilazione della modulistica, fanno effettuare l’igienizzazione delle mani. Detta “location” di accoglienza è abbastanza esposta alle intemperie e il vento, lì, si insinua che è una bellezza (come dichiarato e direttamente sperimentato da taluni).
Ci si sposta in gruppi da cinque in un corridoio piuttosto angusto e asfittico, poi si accede alla palestrina (metà di quella del Padovano e 1/6 di quella del Palapanzini) poco luminosa e vecchiotta, in cui sono presenti sette postazioni; ci sono poi due postazioni per i pazienti fragili in un ambiente a fianco, separato dallo stesso.
Dopo l’inoculazione del vaccino, si viene invitati all’attesa post-vaccinale in un’altra tensostruttura esterna, dato il poco spazio della palestrina, ove si attende un quarticello d’ora. L’uscita passa dietro la caserma e obbliga a un lungo percorso “panoramico” altrettanto esposto alle intemperie (pioggia e vento) e decisamente inappropriato nei mesi di canicola estiva.

Serve uno spazio più adeguato…

Insomma, non si potrebbe, a furor di popolo, chiedere il ritorno ad un ambiente vaccinale accettabile, per chi ci lavora e per chi vi si reca?
Perché il superiore ricorso al bene comune getta la spugna di fronte alla volontà delle società sportive?