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Comunicato stampa

La Regione Marche nega il diritto alle donne per la Ivg farmacologica anche nei Consultori Familiari

Negli ultimi anni, siamo intervenuti più volte per la piena applicazione della legge 194 nella nostra Regione e abbiamo spesso ribadito che questa legge rappresenta ancora oggi un livello alto della mediazione tra la cultura laica e quella cattolica rappresentate nel 1978 da uomini di grande spessore politico e senso dello Stato, forti del reciproco riconoscimento e rispetto delle differenze.

La legge sulla “Tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza” garantisce alla singola donna il diritto di scelta sulla procreazione, ma a quella scelta attribuisce un interesse pubblico in quanto evento sociale da prevenire e contenere. Ai Consultori Familiari fu attribuito il compito di assistere la donna nella scelta alla procreazione informata e consapevole.