La pandemia di Covid19 ha messo in luce la debolezza della Sanità territoriale, riportando l’attenzione sull’importanza della medicina sempre più vicina alle esigenze dei cittadini. Con i fondi del PNRR stanziati dal Governo, si dà una prima risposta attraverso una nuova organizzazione dei presidi sanitari territoriali con la creazione degli ospedali di comunità e le case di comunità, che sono luoghi di offerta di cure primarie e di supporti sociali e assistenziali che evitano l’ospedalizzazione degli utenti. Nello stesso tempo sono uno spazio di relazione e attenzione all’esigenza di vita delle persone e delle comunità.
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Forse non tutti i cittadini sanno che siamo ad una fase cruciale per la nostra sanità regionale e che è giunto il momento anche per gli Enti Locali di farsi partecipi per proporre scelte che condizioneranno i servizi sanitari dei prossimi anni.
La Regione ha tempo fino al 28 febbraio
Infatti il prossimo 28 febbraio scadono i termini per la presentazione alla Regione di proposte riguardanti il nuovo assetto della sanità nei vari territori. Il PNRR (Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza) ha assegnato i primi 183 milioni di euro alla Regione Marche, che non sono tanti ed insufficienti per dare una risposta concreta ai cittadini; comunque, questa prima tranche è finalizzata alla ridefinizione delle reti ospedaliere con l’assegnazione di specifiche risorse agli ospedali con Dipartimento di Emergenza ed Accettazione di primo e secondo livello, ma soprattutto ridisegna l’assistenza territoriale così trascurata negli ultimi anni con tutte le conseguenze che la pandemia ha fatto esplodere. È un’opportunità da cogliere che però rischia di passare inosservata nella totale disattenzione della politica per cui l’unico argomento trattato è l’ospedale (che pure è degno della massima attenzione).