Sono ormai trascorsi alcuni giorni dal 25 gennaio 2021, quinto anniversario del ritrovamento del corpo, torturato e mutilato, di Giulio Regeni, e nessuna voce che chieda verità e giustizia si è alzata dal sindaco di Senigallia Olivetti o dalla sua maggioranza, come invece hanno fatto, per fortuna, migliaia e migliaia di donne e uomini in tutta Italia, a partire da Fiumicello, paese natale del giovane ricercatore. Il silenzio dell’amministrazione di destra è ancora più pesante se si pensa che uno dei primissimi atti della nuova giunta fu proprio quello di rimuovere lo striscione giallo e nero per Giulio, che, «consunto dalle intemperie», resisteva da anni sul Palazzo Comunale senigalliese.
A onor del vero, il sindaco Olivetti si era armato di penna e calamaio e aveva scritto una infuocata lettera al presidente Conte e al ministro Di Maio per sollecitare il governo italiano a far piena luce sulla tragica vicenda. Certi, anche questa volta, dell’infaticabile lavoro della nostra amministrazione, immaginiamo che il sindaco abbia scritto all’Ambasciata d’Egitto a Roma o all’Onu a New York: chiediamo, quindi, se abbia ricevuto risposte. Ricordiamo, inoltre, che la nostra petizione su change.org Rivogliamo lo striscione Verità per Giulio Regeni” sul Comune di Senigallia ha raccolto ben 673 firme!!!
Ma soprattutto, le chiediamo quando, signor sindaco, colmerà il vulnus di quell’illogica e “cattiva” rimozione? Quando, signor sindaco, risponderà alle tante richieste di tanti cittadini che chiedono il perché di questo accanimento? Quousque tandem abutere, sindaco, patientia nostra?