L’orribile fatto avvenuto nello scorso weekend, un uomo che uccide la sorella e picchia il suo ragazzo trans, è solo l’ultima delle reiterate violenze che la comunità LGBTQ subisce in questo paese. Neanche un mese fa, nella nostra regione, dei ragazzi ternani sono stati malmenati selvaggiamente da un gruppo di persone locali, con moventi omofobi. Voglio e pretendo che gli adolescenti e i giovani senigalliesi appartenenti alla comunità LGBTQ non subiscano gli stigmi di cui abbiamo sofferto noi “della vecchia guardia”. Proprio per questo dico che la legge contro le discriminazioni non basta: bisogna ripartire già dalle scuole, attraverso l’insegnamento dell’educazione alle differenze, bisogna educare le persone alla diversità. Cosa ben diversa dalla tanto decantata “teoria gender” o fandonie simili, ma non è altro che pura educazione civica.
Categoria: Candidati Amministrative 2020
Stabiese di nascita e di formazione, senigalliese di adozione. Classe 1958, i primi trent’anni li ho trascorsi al sud in mezzo ai problemi del terremoto del 1980; i secondi trenta li ho vissuti, invece, nelle belle Marche dove mi sono dedicato a molteplici attività, nel volontariato come nel lavoro.
Attualmente, svolgo un lavoro che ritengo sia quello per il quale sia nato e che mi appassiona moltissimo, ossia quello di facilitare percorsi, processi e relazioni tra persone e anche tra istituzioni. Ho vari interessi culturali e professionali che riguardano Turismo, Economia di Vicinato, l’innovazione nella Scuola e la formazione alla Media Education che potrai scoprire facilmente nel mio blog: www.albertodicapua.com
Mi chiamo Ilaria Mauric, ho 45 anni, le mie origini sono istriane e il mio cognome si pronuncia con la C di “Ciao”. Per la verità, quella C avrebbe anche un accento acuto, ma è stato cancellato quando parte della mia famiglia arrivò in Italia, profuga nel secondo dopoguerra.
Sono nata a Chiavari (GE) dove sono cresciuta fino ai miei 19 anni.
Ho studiato a Urbino, ho lavorato un po’ a Milano e un po’ a Cesena e finalmente ho trovato il mio posto nelle Marche. Ho abitato a Monte San Vito, poi a Chiaravalle e Montemarciano e infine ho scelto Senigallia nel 2017. Sì, perché mentre le altre città mi sono un po’ capitate, Senigallia l’ho proprio cercata. In questi anni è stata l’unica che volevo vivere, per questo è qui che mi sono sposata con unione civile, raccogliendo la mia sparpagliata e variopinta famiglia da ogni dove. Se quel giorno è stata una vera festa, lo devo anche alle persone di Senigallia, attente, autentiche e accoglienti.
Sono Giovanni Giacomini, ho 35 anni e sono nato e cresciuto a Senigallia.
Lavoro in una filiale di un broker assicurativo e mi occupo principalmente di consulenza.
Il percorso che mi ha portato a questa candidatura è stato tortuoso e non privo di difficoltà. Ciò che alla fine mi ha convinto è l’assoluta consapevolezza che la mia generazione nei prossimi 10/15 anni debba spendersi per diventare protagonista della vita amministrativa di questa città.
Metterci la faccia è per me un atto di coraggio nel momento in cui la distanza tra la politica istituzionale e coloro che dovrebbero essere rappresentati si è fatta sempre più grande.
Appartengo a una generazione che ha ancora avuto l’opportunità di attraversare e costruire tanti spazi sociali, sportivi e culturali in cui era possibile formarsi, allenarsi, elaborare un pensiero critico e provare a praticare dal basso i valori della solidarietà, dell’uguaglianza sociale, dell’antifascismo, dell’antirazzismo, della parità di genere.
“Una delle sfide per il futuro di Senigallia è quella di promuovere l’innovazione tecnologica”
Sono Luigi Marinaccio, ho 58 anni, sono nato a Roma dove mi sono diplomato perito elettrotecnico, sono sposato con Antonella B. di Senigallia e insieme abbiamo due figli di 14 anni e 10 anni.
Lavoro per Telecom Italia con la qualifica di Assistente Tecnico per Marche ed Umbria, occupandomi di reti mobili.
La prima volta che sono venuto a Senigallia è stata nel 1978 come turista insieme alla mia famiglia, poi nel 1993 mi sono trasferito definitivamente qui. Oggi abito nel quartiere della Cesanella.
Ho sempre partecipato alla vita politica, prima andando agli incontri che le precedenti amministrazioni avevano organizzato e dal 2018 con la nascita di Diritti al Futuro sono stato invitato a partecipare attivamente a questa formazione entrando come membro del Direttivo.
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“Ci sono ampi margini di miglioramento ma la direzione tracciata è quella giusta.”
Sono Roberto Primavera, ho 63 anni. Dopo 44 anni di lavoro operaio stagionale alla Ortoverde (ex SCAC) – in cui ho svolto anche il ruolo di Delegato Sindacale per la CGIL – da gennaio sono un pensionato.
Contemporaneamente al lavoro in fabbrica ho partecipato alla vita artistica del Teatro alla Panna, compagnia di teatro di burattini/teatro ragazzi. Entrambe queste esperienze lavorative hanno segnato la mia formazione umana, politica e culturale.
“Potenziare azioni inclusive verso il genere e le altre culture. Diffondere la cultura del biologico”
“Siamo ciò che incontriamo”– dice padre Alex Zanotelli – ”Siamo i racconti degli altri, i ricordi degli altri ma anche le esperienze condivise, gli esempi apprezzati. Ogni persona che incontriamo sul nostro cammino può lasciare un segno, può cambiare la nostra vita”.
Sono Patrizia Pasquali, 56 anni, senigalliese doc, da generazioni. I miei nonni erano parte integrante del Porto, luogo simbolo della nostra storia economico-produttiva, paradigma antropologico e linguistico. Ho sempre abitato qui, prima nelle periferie adiacenti (Saline e Parco della Pace), ora in una frazione più defilata, vicina alla campagna, sulla strada Arceviese.