“Una comunità incapace di sognare e pensare lontano, mobilitando soprattutto giovani talenti, è sicuramente avviata al declino”
Spazi contigui, immobili grandi e dismessi, infrastrutture nazionali, locali e percorsi urbani, investimenti possibili anche a breve termine, criticità difficili da risolvere, ma con sguardo lungo, collaborazione pubblico-privato, ricerca di risorse europee potrebbero sviluppare le loro grandi e articolate potenzialità come unico sistema di aree centrali della nostra città.
Ci si riferisce ad una sequenza di zone della Senigallia litoranea, che raramente vengono considerate nel loro insieme e come luogo unico e differenziato di opportunità di sviluppo economico ed urbanistico. Si parte dai cinque ettari delle ex fabbriche Sacelit-Italcementi e l’inizio del lungomare nord, si tocca la prima darsena interna del porto, l’ex H. La Vela, poi le belle case in mattoni sul piazzale F.Rosi e la cesura dei binari della ferrovia, l’intera area portuale, il parcheggio e gli immobili pubblici ex H. Marche e Azienda di Soggiorno, ora anche l’H. Massi in attesa di riapertura, i giardini, l’area della stazione ferroviaria, la Rocca e il centro storico.