Nei giorni scorsi i cittadini senigalliesi si sono visti recapitare nelle proprie case la quarta rata a saldo della Tari 2020.
Per le utenze domestiche la quasi totalità dei bollettini reca la dicitura “Nulla da pagare” visto che l’importo a saldo è di pochi euro (1,2…) se non addirittura a credito e pertanto verrà inglobato nella Tari 2021.
Per le utenze non domestiche in alcuni casi si sono registrati aumenti molto contenuti, soprattutto per quelle attività che hanno aumentato la superficie, avendo occupando maggior suolo pubblico con esenzione dal pagamento del relativo canone. Aumenti contenuti e ben lontani dalla “stangata” che qualcuno aveva paventato sostenendo che l’amministrazione di centro sinistra sarebbe ricorsa alla “furbata” di rinviare la stangata a dopo il voto. Un qualcuno che, come al solito neanche di fronte all’evidenza e a precise disposizioni normative, aveva perso l’occasione di far ricorso alla propaganda.
Categoria: Comunicato stampa
È ora di richiamare l’ambasciatore, l’Egitto è un paese non sicuro.
Gli ultimi sviluppi sul caso Regeni, grazie all’indagine, ormai alle battute finali, condotta dalla Procura di Roma, ci ha svelato uno scenario intriso di inganno, doppiezza, orrore e di sofferenza sulle circostanze che hanno portato al sequestro, alla tortura (riferisce il procuratore Pignatone, identica a quella descritta nella letteratura medico-legale egiziana tipiche del modus operandi locale di torturare gli arrestati) di cui preferiamo non ripetere le atroci modalità riferite dai mezzi stampa, che hanno piagato il fisico del povero Giulio, fino a condurlo alla morte.
Se è vero come ci dicono tutti i dati che in Italia (e non solo, per la verità) la ricchezza è distribuita in modo assolutamente diseguale, tant’è che il 20% più ricco degli italiani detiene il 72% della ricchezza nazionale, il successivo 20% controlla il 15,6% della ricchezza e il rimanente 60% più povero ha appena il 12,4% della ricchezza nazionale, non si comprende proprio perché l’iniziativa volta ad introdurre una imposta patrimoniale (tramite un emendamento alla Legge di Bilancio, a firma di Nicola Fratoianni – LEU- e Matteo Orfini – PD) abbia suscitato levate di scudi non solo a destra ma anche all’interno della stessa maggioranza di governo (Movimento 5 stelle, PD, Italia Viva).
Diritti al Futuro, dopo le recenti elezioni comunali, ha avviato una riflessione al suo interno, sia sulle ragioni della sconfitta della coalizione di centrosinistra, sia sui migliori modi per portare avanti il mandato che gli elettori ci hanno dato, quello di opposizione alla nuova amministrazione di destra; un’opposizione che deve essere competente e rigorosa. Siamo intenzionati a tornare quanto prima alla guida della città di Senigallia, convinti che questa Giunta e questa maggioranza consiliare ai suoi primi passi abbia già dimostrato la sua inadeguatezza politica: dalla vergognosa vicenda dello striscione per Giulio Regeni, all’imbarazzante e indemocratica occupazione di tutte le presidenze di commissione.
Democracy dies in darkness, è il motto del Washington Post. Ieri, nell’aula consigliare di Senigallia, nonostante il grande lampadario fosse acceso, è scesa un’oscurità mai vista negli ultimi settant’anni.
Ieri si votavano i presidenti delle commissioni consiliari. Per buona prassi politica i vari gruppi, di maggioranza e di opposizione si mettono ad un tavolo e discutono. Discutono sulle competenze, sui ruoli, sul profilo che i presidenti delle varie commissioni dovrebbero avere. A volte non si arriva ad una sintesi sul numero delle presidenze da assegnare all’uno o all’altro oppure su chi debba ricoprire un tal ruolo e lo scontro politico rimane.
Ma ci si parla.
La consigliera comunale di Vola Senigallia Stefania Pagani e il consigliere comunale di Diritti al Futuro al Futuro Enrico Pergolesi hanno presentato una interrogazione a risposta orale rivolta al sindaco Massimo Olivetti in merito alla rimozione dello striscione per Giulio Regeni.
“Verità per Giulio Regeni”. Questa è la scritta nera su uno striscione giallo che fino a pochi giorni fa campeggiava sulla facciata del Palazzo municipale di Senigallia, uno striscione e una scritta che accomunano tanti comuni italiani, istituzioni scolastiche, piazze pubbliche e monumenti utilizzati per dare diritto di cittadinanza alla verità per conoscere le responsabilità sulla morte sotto tortura del nostro giovane connazionale il 3 febbraio 2016 e il cui cadavere fu rinvenuto ai margini di una autostrada egiziana, come fosse un rifiuto.
La tragica morte di Giulio nell’Egitto dominato dalle giunte militari e dai fanatici religiosi ha spinto anche la nostra città a innalzare questo striscione, per rivendicare la pubblica e comune richiesta di verità e giustizia per un giovane ricercatore reo solamente di portare avanti i suoi studi, denunciando le condizioni di vita di lavoratori sfruttati e la corruzione di sindacalisti e funzionari egiziani.
In queste ore sta facendo il giro del Paese la nota che il direttore generale dell’Ufficio Scolastico per le Marche, dott. Ugo Filisetti, ha indirizzato agli studenti della regione in occasione del 4 novembre, anniversario della fine per l’Italia della Grande Guerra del 1915-1918.
Leggendola, in molti fra studenti, insegnanti e dirigenti hanno pensato che si trattasse di una fake news di qualche nostalgico d’altri tempi o di una missiva di qualche reduce datata 1920 e invece si è rivelato tutto vero, forse figlia del nuovo vento regionale di destra. La lettera ha dell’incredibile se si pensa che arriva da chi si dovrebbe occupare di istruzione, giovani ed educazione, insegnando anzitutto al rispetto della vita, della memoria e della pace. «I figli d’Italia che dettero la loro vita per la patria», «una gioventù che andò al fronte e là vi rimase», «combatterono per dare un senso alla vita»: queste e molte altre sono le vuote e retoriche frasi che costellano la lettera di Filisetti. Invece di ricordare la tragedia di tutte le guerre, l’inutilità delle armi e ripudiare «la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali» come recita la nostra Costituzione repubblicana, Filisetti rispolvera terminologie nazionaliste e militariste tanto care al Ventennio fascista.
“Diritti al Futuro” mi ha chiesto di ritornare a impegnarmi in prima persona nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di Senigallia. Lo faccio volentieri perchè ci sono momenti nella nostra storia individuale in cui è giusto impegnarsi personalmente per la nostra collettività, lavorare assieme agli altri per progettare e realizzare un futuro migliore per tutti.
Dopo due mandati amministrativi mi sono chiesto se candidarmi ancora per l’elezione del prossimo Consiglio comunale della nostra città. Molti amici e sostenitori mi hanno convinto a non interrompere questa mia esperienza e così ho deciso di candidarmi di nuovo.
Ormai al termine di questa lunga e strana campagna elettorale fatta per la prima volta in pantaloncini corti e con il caldo estivo posso dirvi che l’entusiasmo di dieci anni fa è rimasto. In queste settimane ho incontrato centinaia di persone, alcune contente della mia nuova candidatura, altre invece mi hanno avvicinato per parlare dei loro problemi, il più delle volte piccoli problemi ma comunque importanti per la loro vita quotidiana.
Questa campagna elettorale mi ha comunque dato anche l’opportunità di incontrare e di discutere con importanti figure del panorama politico italiano. Interessante e costruttivo è stato l’incontro con il ministro Roberto Gualtieri, ma senz’altro gli incontri che mi hanno maggiormente coinvolto sono stati quelli con Elly Schlein e Vasco Errani che giorni fa hanno fatto “tappa” nella nostra città. Con Elly Sclein, vice Presidente della Regione Emilia-Romagna, in una calda pausa pranzo settembrina, è stato affrontato il tema della frammentazione delle forze politiche del centrosinistra e quale percorso politico seguire per la loro non facile ricomposizione.