La riflessione nasce dalla evidenza che una gran parte degli incontri sul mercato del lavoro avviene attraverso conoscenze personali fra chi cerca e chi offre lavoro. Si tratta di un fenomeno che in Italia è poco o nulla considerato e applicato nelle politiche attive del lavoro e nei processi di job placement, differentemente da quanto avviene in altri paesi, dove da tempo fa parte degli approcci innovativi introdotti nei servizi per l’impiego e nei processi di employability.
Oggi il canale più praticato da parte di chi cerca lavoro è quello della conoscenza personale, diretta o mediata da altri, del datore di lavoro. Infatti, se nel 2009 il 28.7% dei disoccupati trovava lavoro grazie ai contatti forniti da amici e parenti, nel 2012 questa percentuale è passata al 56.8, cioè si è raddoppiata.